I Passiuna jin Grècia

Sto don Pavlo Stomeo,
cistea stin villa, ka ekhi o bbarra,
ekhi tikane, tikane e' cinù.
Allù sessanta irte puru o Steo, na ndalisi.
Ekàman ma dìo fisarmònike.
Ce kàmamo ma dìo fisarmònike ecessu,
ce regìstrefse ston don Pavlo.
Ekho stennù ka prima na ttakkèfsume,
forzi vasta o registratuti.
Ti khrono ìane, ipe?
Primo aprile ìane a Vaìa tto khrono,
m'òmine stennù.
Primo aprile millenovecentosessanta.
U sonaturu us ekho stennù.
Os èbbike o noma, tikanè, cinò.
Puru emà.
Eregìstrefse noma.
Eregìstrefse noma ce tikanè.
De Santis Leonardo canta,
Chiriatti Leonardo Antonio
Depoi, eh! Ettakhèfsan na ...
depoi?
O tri t'aplirìu.
Tri t'ablirìu tu sessanta ìane a vaìa.
Ikhe puru ma cìo o Vallone pu kalimera
O Vallone pu Galatina ... o registraturi ...
Ma registrèfsane ...
ka cìo ikhe n'i ppari es tin Grècia,
ja tuo i ttèlise ...
Mas èkame e ffotografìe.
Ankora ekhi i fotografìe tuo ma cìo ...
In ekho, in ekho, en ekho stennù manko pu stei.
Ecessu pu ekhi tikanè esù.
no, no, ma cini.
Si, si, ecessu stei, tikanè.
... ce ...
Enna kai na toriso es fotografìe!
Irte puru ... an e' sbajefso o Krocefisso,
ma maddonna ka de.
Ce motti spiccèfsamo, beh ipe ...
Mo Steo ...
Mo Steo ìane, si.
Motti espiccèfsamo, mas èdike a bikkeri krasì,
kaìsete, ipe, ka sas sìkkefse o kannavozzo.
Mas èdike a bikkeri krasì na suppettume.
Arte, ipe, kate mìa fumata, kaìsete,
ka arte, ipe, sas kanno na kùsete
pos ti kantalìsato, don Pavlo.
Cìo mu fènato ka ìan patera.
Ma esù e' pènzefse toa ...
Eh, toa, toa ...
Andè ikhe, toa,
ikha kanta na ...
ikhe kanta na ... na kai an addhi ...
I fotokòpie de!
Mian addhi kòpia, cio ...
A pedìamu panta lene, jakai ...
Ma en ikhe e ckassette ce ...
Kassette, ciò pu Galatina ... o Vallone ...
Cìo enna ikhe kanea strumento jakai ...
ka i ppire stin Grècia.
De ka so t'upa in addhi forà motti irte ...
A pezzo, o kantàlisa ka e' t'ukhe grammeno,
ce mo t'ògrafse dopu, ciò depoi mi kànzattu.
Ipe: su nghiàzete o quaderno?
Ipa evò: ndè o vastò evò, o evastà apanu.
Beh, ipe, allora ipe,
motti ce èrkese ce o ppianni
ka enna kontrollefso, ipe,
puru, an esbàjefse no kantalisi ...
... Sbajèfsan kanea verso ...
Ce e' mas èkame ni kantalìsome senza quaderno
sakundu kànnome iu ...
Ipe a vastafsi to quaderno ...
Mas èdike mian òria sèddia,
sòzia iu,
sakundu vaddhi o patera motti kanni o vangelo.
Motti vhaddhi o leggìo cì ka meletune.
Ipe: esì na pute ola ta versi giusta,
ta lòja ... ipe, tossa versi,
sas sòzete skappefsi ena.
O puru na nzartèfsete ...
Cìo ìsele anforza ni pari sana.
In ìsele precisa sakundu ìstinne grammeni!
Ius kàmamo depoi.

La Passione per la Grecia

Da don Paolo Stomeo
verso la villa, che possiede il bar
c'è di tutto, tutto è suo.
Nel sessanta venne anche Steo per suonare.
L'hanno fatto con due fisarmoniche.
E l'abbiamo fatto con due fisarmoniche li dentro,
ed è stato registrato da don Paolo.
Ricordo che prima di cominciare,
probabilmente aveva il registratore.
Che anno era hai detto?
Primo aprile erano le palme quell'anno,
mi è rimasto a mente.
Primo aprile millenovecentosessanta.
I suonatori me li ricordo ricordo.
Gli ha preso il nome, tutto a loro.
Anche a noi.
Registrò nome.
Registrò nome e tutto.
De Santis Leonardo canta,
Chiriatti Leonardo Antonio
Poi, eh! Cominciarono a ...
poi?
Il tre di aprile.
Tre di aprile del sessanta, erano le Palme.
C'era anche con lui Vallone di Calimera.
Vallone di Galatina che aveva il registratore ...
Ci registrarono ...
Ma lui la doveva portare in Grecia,
per questo la volle ...
Ci fece le fotografie.
Ancora questi ha le fotografie con loro ...
Ce l'ho, ce l'ho, non ricordo neanche dove sta.
Dentro dove tu hai tutto.
no, no, ma quella.
Si, si, lì dentro sta tutto.
... e ...
Devi farmi vedere le fotografie!
Venne anche ... se non sbaglio Crocefisso,
ma forse che no.
E quando abbiamo finito, beh disse ...
con Steo ...
Con Steo era si.
Quando abbiamo terminato ci diete un bicchiere di vino.
Sedetevi, disse, che vi si è asciugata la gola.
Ci diete un bicchiere di vino per ristorarci.
Adesso disse, fate una fumata, sedetevi,
che adesso, disse, vi faccio sentire
come l'avete cantata, Don Paolo.
Lui mi sembrava che fosse prete.
Ma tu non pensasti allora ...
Eh, allora, allora ...
Altrimenti avrebbe, allora,
avrei fatto ...
avresti fatto fare un'altra ...
La fotocopia no!
Un'altra copia, lui ...
I miei figli sempre dicono, perché ...
ma non c'erano cassette e ...
Cassette, quello di Galatina, vallone ...
Quello doveva possedere qualche strumento perché ...
Che la portò in Grecia.
Guarda che te l'ho detto l'altra volta, quando venne ...
Un pezzo lo cantai e non era scritto,
per me l'ha scritto dopo lui a suo tempo.
Disse: ti serve il quaderno?
Dissi: no, ce l'ho io, lo tenevo addosso.
Beh, disse, allora disse
quando verrai lo prenderai
che devo controllare, disse
anche, se hai sbagliato a cantarla.
caso mai sbagliavano qualche verso ...
e non ce la faceva cantare senza quaderno
come (di solito) facciamo così ...
Disse, se hai il quaderno ...
ci diede una bella sedia,
diritta, così
come (la) mette il prete quando fa il vangelo
quando mette il leggio là dove leggono.
Disse: voi dovete recitare tutti i versi in modo giusto,
le parole ... perché disse, tanti versi,
vi può sfuggire uno.
oppure saltare (qualcuno).
Lui voleva per forza portarla integra.
La voleva precisa, come stava scritta!
così fecimo dunque.

Voci :
Anonimi e Giuseppe

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